Ciclovia dei Campi Flegrei

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Approvato il finanziamento di dodici milioni di euro per la creazione della ciclovia dei Campi Flegrei, lungo un percorso che da Nisida a Miseno si snoda tra storia, mito e bellezza.

Il progetto rientra tra quelli finanziati nell’ambito del Recovery Plan, quindi i soldi ci sono.

Quando l’opera sarà compiuta è impossibile saperlo; e pure quando inizierà, se è per questo.

La ciclovia si snoda attraverso vari Comuni, ognuno dovrà dire la sua, il percorso per ora è quello di massima diciamo così ma ci sono parecchi punti in cui è necessario verificare la fattibilità della diverse soluzioni.

A parte l’abitato, ci sono infrastrutture come la rete ferroviaria che corre lungo la costa, letteralmente sul mare; le vestigia storiche da preservare e al tempo valorizzare; le mille e mille attività economiche, legate al mare o alla “movida” che potrebbero mettersi di traverso e tanto altro.

Però siccome sono contento della notizia, non mi soffermo su cosa potrebbe andare storto e spero che tutto andrà bene.

Il grosso merito di questo progetto si deve, come sempre più spesso accade qui al Sud, alla buona volontà, lungimiranza e intelligenza di privati cittadini.

Che si costituiscono in associazioni e valorizzano le bellezze del territorio. Non in modo statico, conservatoristico: ma nella consapevolezza che costituiscono formidabile volano economico. 

Nel caso della ciclovia dei Campi Flegrei un ruolo fondamentale lo ha svolto l’associazione Percorsi Cumani; non da sola, infatti nel progetto, nell’idea se vogliamo, molte le associazioni e gli enti coinvolti.

Così è presentato il progetto: “l’idea/progetto è proporre e realizzare un percorso pedonale e per cicloturismo separato dal traffico automobilistico, ove fosse possibile. Da Bagnoli a Pozzuoli/Gerolomini per un lungo tratto può essere utile utilizzare l’area soprastante la scogliera e a seguire la dismessa linea della cumana dalla Pietra ai Gerolomini. Un secondo tratto è possibile realizzarlo lungo la linea di costa da Pozzuoli, parcheggio auto di via Fasano, fino a Lucrino. Utilizzando l’area demaniale che inizia dal parcheggio di via Fasano e prosegue lungo il confine delle ex fabbriche Sofer e Pirelli per giungere nell’area dell’ex convento del lido delle monachelle. Si prosegue, sempre lungo la linea di costa demaniale fino a Lucrino per utilizzare il sottopassaggio della Cumana che porta in piazza e da qui in direzione lago d’Avemo. Il quarto step interessa il ripristino della percorribilità della grotta di Cocceio per giungere a Cuma. Da qui al lago Fusaro e Miseno. Un progetto che può procedere per piccoli passi. In tre o quattro step successivi. Pertanto Invitiamo tutti i cittadini interessati a dare un contributo di condivisione e partecipazione alle iniziative pubbliche che verranno promosse“.

Chi mi conosce sa che la zona flegrea è la mia preferita per le uscite in bici.

Pedali sul mare, i colori e i profumi ti travolgono (tranne il tratto sulla Solfatara, e vabbè…), percorri la storia.

Quando mi fermo e provo a immaginare come doveva essere questa linea di costa prima che si costruisse quasi ovunque, capisco perché imperatori, filosofi, senatori e nobili dell’antica Roma erigessero qui le loro dimore.

E andando molto più vanti nella storia, nessuno può restare insensibile al fascino della casina vanvitelliana sul laghetto di Fusaro.

Certo, la domenica è una zona difficile per la bici, il traffico è infernale e pericoloso, soprattutto quando si avvicina l’ora di pranzo e in migliaia puntano all’assalto dei ristoranti della zona.

Ma durante la settimana, a conoscere le tante strade interne, si possono scoprire piccoli angoli di paradiso.

Anche di inferno, però quello a pedali. Soprattutto nella zona del promontorio di Monte di Procida ci sono diversi muri con pendenze proibitive. Che sono ormai quasi tutte senso unico a scendere, quindi provare a salirle è doppiamente pericoloso oltre che vietato. Sono strade strettissime, trovarsi un veicolo di fronte significa spesso non avere spazio per passare e se ti fermi lì, poi non riparti.

Però qualche volta confesso di aver violato il codice della strada. Per i test, sia chiaro, mi serviva il muro da scalare…

A proposito: nel 2022 il Giro d’Italia si arrampicherà sul Monte di Procida.

E mi spiace per i prof, che non avranno il tempo di fermarsi al belvedere, una terrazza da cui puoi toccare Procida, ammirare il profilo di Ischia alle spalle, voltarti e far scorrere lo sguardo su Miseno e la sua Baia, la costa flegrea, Nisida che appare isola (e lo è, ma nessuno lo sa…) e via a percorrere Il Vesuvio e la costa sorrentina sino a Punta Campanella.

Ora, ditemi voi se una tale ciclovia, capace di farti assaporare con la giusta lentezza della bici un simile scenario, non possa essere qualcosa di assolutamente fantastico.

Una recente trasmissione di Alberto Angela dedicata a Napoli ha avuto grande successo, facendo conoscere ai più molte realtà sconosciute. Una successiva puntata ha visti protagonisti proprio i Campi Flegrei e mi spiace non abbia riscosso analogo successo.

Quando potremo pedalare in sicurezza su questa ciclovia, come detto all’inizio, non posso saperlo.

Confido molto nell’attivismo delle diverse associazioni, a iniziare da Percorsi Cumani che seguo seppure senza partecipare e in una nuova generazione di giovani sindaci che molto stanno facendo in quelle zone.

Mi ricordo che nella mia città iniziarono i lavori della metropolitana quando io ero alle elementari; mia madre mi rassicurò che alle medie ci sarei andato in metro e non a piedi. Nel frattempo mi sono anche laureato ed era ancora un cantiere. Però mia figlia la usa, non per andare all’Università, ma giusto perché fa prima a piedi.

Ora spero non saranno i miei nipoti a godersi la ciclovia. O se proprio così dovrà essere, spero di esserci anche io per accompagnarli.

Vedremo.

Pagina Fb di Percorsi Cumani

Buone pedalate

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